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Meglio chiuderla qui.

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Luca 15, 21

Ciao, mamma.

Aria che tira.

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Tira una forte aria.
Mi ricorda da dove veniamo.
Mi spinge ad andare lontano. Mi piacerebbe essere leggero, molto leggero, per potermi lasciar trascinare via da quest'aria, da questo vento, da questa bufera che fa cadere gli alberi e porta a spasso le macchine qua e là. Perché l'aria di qua, invece, è decisamente pesante. Io sono pesante. Io non so dimenticare. Io mi sto rovinando con le mie mani, anche se per fortuna c'è ancora chi sa darmi gioia e speranza (grazie Stella..).

Credo che davvero potrei fare di più per questo pezzo di mondo. Ma ho la (triste) convinzione che finché non mi libererò di questa realtà, della realtà stretta di casa, il male del rancore misto invidia misto nevischio misto fastidio misto od(d)io frustrerà tutti i miei tentativi di sentirmi migliore.

Ciao, mamma.

Cosa festeggiare?

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Nulla.

Ciao, mamma.

C'è crisi dappertutto, dappertutto c'è crisi.

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http://archiviostorico.corriere.it/2010/febbraio/24/chiamava_per_nome_imprenditore_che_co_9_100224023.shtml

Certo che persone come questo imprenditore, nella loro devastazione interiore, nella loro disperazione, ci passano un testimone carico di valore.
Ripartire dalle persone, sconfiggere l'egoismo.
Provarci, quantomeno.

Ciao, mamma.

Tutankamon..

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..(Tutounkanon) era (è) un ragazzo fragile e morì (morirà) di malaria (...).

http://www.corriere.it/cultura/10_febbraio_16/tutankamon-esame-dna_0b7b521c-1b23-11df-af4a-00144f02aabe.shtml


Ciao, mamma.

Sfoga la tua rabbia nella rabbia dell'oceano.

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Mi piacerebbe tanto potermi dire "ma stai tranquillo, non è niente, è solo vita che entra dentro. E' il fuoco che ti brucia il sangue, quella è l'anima".
La realtà è che più concretamente non mi piace il mondo. O forse a lui non piaccio io.
E questa è purtroppo l'unica storia. Questa è la storia di un male di vivere che mi porto dentro da un tempo ormai lunghissimo. Un male di vivere che, se già la tua dipartita non avesse già scavato dentro abbastanza, si va a sommare a tutto il resto e rende l'aria di casa irrespirabile.
Schiavo dei miei sguardi e delle mie supposizioni. Sospettoso di tutto.
Mi ha rubato un sogno. E' stato doppiogiochista, è stato un approfittatore, mi ha rubato contatti, simpatie (chiamarle amicizie mi sembra decisamente troppo, viste alcune persone di m***a a cui non auguro davvero nessun bene nella vita), esperienze. E se l'è prese lui.
Salvo fare poi gli occhi dolci o chiedere, com'è capitato anche di recente..se c'era qualcosa che si poteva fare per migliorare le cose. Un minimo di dignità e di coerenza, suvvia.

Sono io l'unico che può far qualcosa per migliorare le cose. Però ho paura della rabbia dell'oceano, perché nell'oceano c'è sempre il rischio concreto che si venga portati alla deriva. O che ci si vada volutamente.

Ciao, mamma.
(e scusami, tu)

C'è da aver paura..

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..di questa umanità?

Ciao, mamma.

Prova.

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Mi chiedo perché seguo ancora questo blog.
Bah, forse solo per la soddisfazione di cambiare template ogni tanto.
E' bello pensare che, almeno sul web, ci vuole poco per cambiare faccia.

Ciao, mamma.

Pensandoci bene..

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..credo che ogni giorno sia buono per dare (darsi una svolta).
Il mio problema è che mi adagio troppo, decisamente troppo.
A livello di principio, non sono neanche male. Però poi, che fatica.

Ciao, mamma.

A che serve il giorno della memoria..

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..se poi la gente se ne frega di ricordare?

Ciao, mamma.