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Vuoto.

Cara mamma, più passano i giorni, più il vuoto scava dentro e lascia dietro di sé solo pensieri inutili che continuano a rincorrersi.
E, afferrandoli all'improvviso, te li riporto per come li vivo.
Da una parte sono conscio del fatto che se disgraziatamente dovessimo perdere presto anche papà, 4 fratelli con una casa enorme, 4 vite ancora da scrivere, sarebbero veramente persi. E la disperazione che abbiamo sfiorato dopo il tuo ultimo saluto (anche se sarebbe più giusto dire che non l'abbiamo solo sfiorata), si farebbe devastazione, ansia, tumultuosa angoscia.
Però, come ho detto a papà, al tuo uomo, nei giorni subito successivi al dramma, da un'altra parte, per come vi conosco, per tutto il bene che vi siete voluti, vorrei che voi poteste incontrarvi di nuovo presto, nell'altra dimensione. Per il bene tuo, per il bene di papà. Manchi a tutti, tantissimo, manchi da star male anche se so che è l'ultima cosa che vuoi. Manchi a papà, in primis, che dovrà ringraziare il bilancio consuntivo da presentare, dovrà ringraziarlo perché gli ha permesso di tenere la mente occupata in questi 25 giorni. Ma quando non ci sarà più quello (e, tra poco, avrà finito) cosa succederà?
Altro pensiero. Dio solo sa quanto tu sia stata fino all'ultimo speranzosa e attaccata alla vita, ma attaccata alla vita non per egoismo, al contrario, per generosità. Sapevi e sai quanta gente si reggeva su di te. E non parlo solo di noi. Ecco, in questo momento io mi chiedo (e sono domande che difficilmente avranno risposta), tu come ci vedi da lassù? Cioé, soffri nel vederci "vivere" ancora? Non vai dal Grande Capo a tirargli la giacchetta e a dirgli, ma scusa, là hanno ancora tanto bisogno di me e poi a me piaceva vivere! Perché non mi hai fatto restare lì ancora un pò? Ecco, è una cosa che mi toglie il sonno. Noi qui e magari tu che ci guardi con invidia. Dimmi che non è così, ti prego.
Ho bisogno di leggere molto, di "documentarmi". L'uomo ha paura di tutto ciò che non capisce. L'uomo, in particolare quello moderno, non capisce la morte. Per cui è giusto studiarla.
E io dovrò farlo. Perché ho paura della morte, non tanto della mia (lo assicuro) ma quanto di quella delle persone a cui voglio bene. Che senso ha.
Per questo dovrò leggere, dovrò aiutarmi nel formare dentro di me convinzioni più solide, per quanto poi anche le teorie ci abbandonino a noi stessi. Non bastano.
Ma io non mi basto più oramai, per cui un tentativo alternativo posso farlo, devo farlo.
Che caldo oggi.

Ciao, mamma.

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