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Feisbuc. E il chissenefrega di feisbuc.

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Raramente mi è capitato di copincollare un articolo inserendolo in un mio blog.
Stavolta lo faccio. E credo di farlo per una buona ragione.
Per me stesso.

Perché anche se non ho più feisbuc (=facebook), forse vivo comunque superficialmente le amicizie, anche senza il tramite virtuale del pc.

http://www.corriere.it/cronache/09_dicembre_27/rodota-amicizia-era-facebook_c06e8308-f2db-11de-98ab-00144f02aabe.shtml


E intanto, come si scrive anche nell'articolo, è finita. Anche per questo Natale è finita, dicono.
E non sono neppure riuscito ad andare a confessarmi quest'anno.

Ciao, mamma.

Ne vale la pena?

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Tutto sommato, credo ancora di sì.
Spero di non sbagliarmi.
Fortuna che c'è la perla preziosa.

Ciao, mamma.

Ci sono momenti.

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Ci sono momenti in cui mi sento male e non riesco davvero a capire perché.
Certo, di motivi per "star male" ne avrei anche diversi. E tutti tali da giustificare la mia non serenità.
Ma questi momenti sono particolari. La mente inizia a vagare nel mare magnum dei ricordi e si perde in immagini sfuocate che da successione diventano un tutt'uno increspandosi e dando vita al nulla...un nulla che mi fa sospirare. Mi fa sospirare.
Perché, se ci penso, alla fine tutto da te è partito. E tutto a te ritorna.
Da te sono nato. E in te muoio ogni volta che ripenso a ciò che è stato e che non potrà più essere.

Qui in casa le cose sai come stanno andando, perché credo tu le veda.
Il cielo limpido serve a qualcosa almeno. A sognarti.

Ciao, mamma.

Non so.

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Non so se credo nella Chiesa, ma credo nell'Arcivescovo di Milano, Dionigi Tettamanzi.
Non so se credo in me stesso, ma credo che non sarebbe male prima o poi riuscire a capirlo.

Ciao, mamma.

Tornati dalla ville Lumiere.

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Ci sarebbero tante cose da dire.
Tante foto da caricare.
Tanti ricordi da raccontare.

Per il momento mi accontento di essere tornato.
Grazie anche a te, per averci riportati a casa sani e salvi.

Ciao, mamma.