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How's It Going to End?

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Non lo so, sul serio.
Il mio amico Truman alla fine però ce l'ha fatta ad uscire dalla cupola.
Io? Ce la farò?

Ciao, mamma.

Impotenza.

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Mangio impotenza (assieme al pane, maledetto, che non dovrei mangiare), respiro impotenza, vivo di impotenza. Come fanno "gli altri" a dirti di non piangerti addosso, di reagire, di tirare fuori "la forza che hai dentro" (cit.)?
Come fanno, se non sanno? Non sanno, non sanno proprio niente.
Non sanno cosa voglia dire vivere come quelli che son sospesi, con un papà che, vivaddio, si sta facendo delle corse che manco Bordin dei bei tempi, con una casa da far finta di mandare avanti, a fatica, con 1000 impegni da programmare e con quel perdurante senso di colpa che ti si appiccica sulle spalle e ti fa fare un passo avanti e due indietro.
E senti il peso del tempo che passa (tra 5 giorni sono 4 mesi, mamma) ma vedi tutto in funzione di quel 30 maggio. Che senso ha? Contare il giorno e considerare che, per una vita standard, dovrei vivere altri 50 di questi anni, cioé altri 150 di questi 4 mesi?
Cosa resta delle mie giornate, delle tante cose da fare, di tutto il tempo che wasto (all'inglese) davanti a questo pc, del desiderio (neanche tanto nascosco, per la verità, in questo periodo) di avere al mio fianco una persona che provi a farmi tornare a sorridere?
E poi quella disillusione nei confronti di tutto. E' una delle cose che più mi aprono il petto. La disillusione. Non che fosse salutare vivere costantemente respirando aria sana e pulita di utopia, ma questo salto, dio, questo salto.

Sì, mi sto piangendo addosso, beh, non ti va?
Allora vai a leggere da un'altra parte, che qui scrivo per me, non per te.
Scrivo per me, nella speranza, un domani, di potermi rileggere e di rendermi conto che il peggio è passato.

Mamma, miss you.
umberto

Sei forte.

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Dovunque tu sia ora, sei forte.
Lo sei sempre stata.
E ti ringrazio, perché sei l'unico motivo per cui io sono ancora in piedi.

Ciao, mamma.

umberto

Questione di tempo.

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"Dai, il tempo cura le ferite. Con il tempo vedrai che il dolore si sentirà meno vicino, te ne distaccherai".

E poniamo il caso che io non voglia staccarmi da questo dolore. Poniamo il caso che io non voglia dimenticare, dimenticarti. Poniamo il caso, al contrario, che l'avere costantemente vicino il tuo fulgido esempio mi aiuti a non sedermi mai sulla vita, a trasmettere ai miei nervi la tua ansia di vivere, la tua voglia di fare del bene.

No, non voglio che il tempo curi le ferite. Voglio che le mie ferite siano sempre ben aperte e sanguinanti, così da ricordarmi che quello che io sono lo devo a te e che devo rendere giustizia a te solo cercando di fare quello che hai sempre fatto tu nella tua vita: amare.

Ah, abbiamo comprato la Vaporella Polti ieri. E oggi ci ho stirato sopra.
Sono un incapace, ma finché stiro ti rivedo lì con me. Solo per questo stirerei per tutta la vita.

Ciao, mamma.

L'ansia, quell'ansia.

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Quell'ansia di vivere tutto con la massima intensità, possibilmente presto, possibilmente subito.
Perché di tempo ce n'è, perché tutti noi abbiamo in testa un count-down.
Oggi sono tornato indietro di 3 mesi e mezzo, partecipando alla Messa di Resurrezione di un'altra mamma, di un paese vicino al mio, morta a 45anni a causa dello stesso male che ti ha portato via, mamma.
E tra le comari che in sagrestia non hanno fatto altro che chiacchierare e le lacrime facili di chi non si rende conto che il giorno più triste non è quello del distacco, bensì sono tutti i giorni successivi, in cui gradualmente una persona prende coscienza dell'assenza, insomma, tra tutto questo, un pò di commozione mi ha preso alla gola e ha stretto forte.
Penso che andrò a trovare a casa queste due figlie rimaste e il povero marito. Dopotutto siamo sulla stessa barca.

Per il resto big confusion, rido, scherzo, lavo per terra, pulisco, dormo poco, vado ai corsi di formazione a Padova per il Servizio Civile, ho 3 impegni a sera, depenno con facilità assurda persone dalla mia lista "friends". Non mi riconosco più, in sintesi.
Sarà colpa di quell'ansia?

Ciao, mamma.

No Vuman, no cry.

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Pesci, Febr 19-Marzo 20, - Il compagno della vita
Preoccupato e gentile, ma egoista contemporaneamente. Astuto.Ottimo baciatore. Sempre il centro dell'attenzione. Attrattiva alta. Deve sempre avere l'ultima parola e ce l'ha. Facile da trovare, difficile da mantenere. Qualcuno con chi passare un momento divertente. Eccessivamente raro ma nel buon senso.. Molto buon senso dell'umorismo, ma può cambiare improvvisamente all'opposto!!! Meditabondo. Ottiene sempre quello che vuole. Ama fare scherzi. Molto popolare. Avvolgente, divertente e dolce.

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Che sia vero, mamma?
Tu che mi conosci più di chiunque altro.

Ciao, notte.

How to disappear completely.

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Una confusione derivante dai baci, dalle emozioni, da una tempesta ormonale che mi sta attraversando da parte a parte in questi mesi.
E in questo frullato mi ritrovo da solo, alla fine, a fare i conti con quello che ho in mano, che è molto di più di quello che mi cade per terra.

Ciao, mamma.