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Sei mesi. Oggi.

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E tutto sembra ancora così irreale. Che da una parte penso sia anche un bene, perché come ti ho già detto non vorrei mai "abituarmi" all'assenza, adagiarmi sull'assenza. Ma finché Veronica continuerà a vederti viva, nelle sue parole e nei suoi gesti, potrò continuare a coltivare la speranza di incontrarti ancora. Magari per strada, come Truman con suo padre, fatto fintamente morire in mare. E qui, che di finzione non si vede ombra, sogno di potermi ritrovare, ritrovandoti.
Sai, mi sto tenendo i capelli lunghi, non me li vado a tagliare. Da una parte sono un fastidio perché me li ritrovo negli occhi, però per il momento mi vado bene così.
Ti piace l'idea di Veronica per la stella? A me sì, molto.
E la casa con queste luci di Natale, spudoratamente anticipate, assume connotati diversi. Sembra un pò più viva. Ne abbiamo bisogno.
Come ho bisogno, quasi tutte le sere, di andare giù in cucina prima di andare a letto per dare una pacca sulla spalla a papà. Non so perché, ma mi viene naturale.

Sei mesi. Non pensavo sarei arrivato a sei mesi. Ora ci sono.
Quanti sei mesi mi mancano ancora?

Ciao, mamma.
Ciao, angelo del focolare.

Se parlassi tu per me.

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Se tu guidassi le mie parole, i miei comportamenti, i miei gesti. Sogno ogni giorno di sentire la tua voce chiamarmi da dietro un angolo della casa, della tua casa.
E coltiverò questo sogno finché non sarò io ad esalare l'ultimo respiro e finché il mio corpo non sarà portato dove è anche il tuo.

Manchi, tremendamente.

Ciao, mamma.

Tante scoperte.

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Ho scoperto che "insospettabili" mi inseguono sulla rete.
Ho scoperto che nulla mi fa più felice del suscitare un sorriso in Matteino o Veronica.
Ho scoperto che ormai gli allunghi mi spaccano.
Ho scoperto che senza luce non ci vedo niente però le cose si fanno più interessanti (mi si è bruciata la lampadina della camera stasera).
Ho scoperto che se finché c'è vita c'è speranza, dopo la vita l'unica mia speranza è che ci siano certezze.
Ho scoperto che tra un mese è Natale e questo sarà il primo Natale senza di te.
Ho scoperto che anche quest'anno non mi renderò conto che sarà Natale, troppo preso dalle 1000 cose che dovrò "gestire".
Ho scoperto che la vita virtuale mi sta sempre più stretta.

Ciao, mamma.

Un'amara considerazione.

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Un'amara considerazione si fa largo a spallate tra queste ultime settimane di nulla (nella mia mente).
Dev'essere semplice, finché tutto ti va bene, essere sereno. Finché tutto ti va bene, appunto.

Ciao, mamma.

E invece no.

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Perché certe cose scriverle qui non serve a niente.

Ciao, mamma e grazie per la tombola di Matteo.

Ora no.

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Perché sono troppo stanco e tra 5 ore devo alzarmi per prepararmi per Volpino.
Però domani sera se ce la faccio scrivo, ti scrivo.
Perché ne stanno succedendo di cose.

Ciao, mamma.

Lo spostato.

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Sono io.

Ciao, mamma.