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Sei mesi. Oggi.

E tutto sembra ancora così irreale. Che da una parte penso sia anche un bene, perché come ti ho già detto non vorrei mai "abituarmi" all'assenza, adagiarmi sull'assenza. Ma finché Veronica continuerà a vederti viva, nelle sue parole e nei suoi gesti, potrò continuare a coltivare la speranza di incontrarti ancora. Magari per strada, come Truman con suo padre, fatto fintamente morire in mare. E qui, che di finzione non si vede ombra, sogno di potermi ritrovare, ritrovandoti.
Sai, mi sto tenendo i capelli lunghi, non me li vado a tagliare. Da una parte sono un fastidio perché me li ritrovo negli occhi, però per il momento mi vado bene così.
Ti piace l'idea di Veronica per la stella? A me sì, molto.
E la casa con queste luci di Natale, spudoratamente anticipate, assume connotati diversi. Sembra un pò più viva. Ne abbiamo bisogno.
Come ho bisogno, quasi tutte le sere, di andare giù in cucina prima di andare a letto per dare una pacca sulla spalla a papà. Non so perché, ma mi viene naturale.

Sei mesi. Non pensavo sarei arrivato a sei mesi. Ora ci sono.
Quanti sei mesi mi mancano ancora?

Ciao, mamma.
Ciao, angelo del focolare.

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