Twitter
RSS

The end will be my beginning.

Stamattina ho fatto un esame all'ospedale di Borgo Roma. Non un esame di tutti i giorni. Una cosa fastidiosa, parecchio fastidiosa. Sono tornato nei corridoi che non più tardi di cinque mesi fa mi hanno visto camminare nervosamente decine di volte tra la camera in cui eri sdraiata tu e il resto del reparto, nel vano tentativo di respirare. Sarà per quello che è stata una giornataccia. E non solo per la gastro a cui mi sono sottoposto. Non soltanto per la sedazione che mi ha reso una larva per diverse ore. No, c'è di più. C'è che mi rendo conto sempre di più che il velo si è squarciato e il mondo "pseudo-perfetto" in cui ho cercato di barcamenarmi per 25anni non esiste più. E non è questione di tempo, sono stanco di sentir dire che è solo questione di tempo. Il mio sguardo è rivolto altrove.
Anche oggi, essere in ospedale e vedere gente 3 volte più vecchia di me, farmi domande, imprecare, annullarmi nel tentativo di sentire meno il peso della tua assenza, vedere papà che fa gli occhi lucidi ogni 2 per 3 ormai, anche lui in preda a corse forsennate nel tentativo di sedare il suo dolore.
Non ce la si fa, non ce la si fa.
The end will be my beginning.
E non mi importa, sinceramente, di sapere quando sarà l'end.
Potrebbe essere anche ora.

Ciao, mamma.

Comments (0)