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E' consolante.

E' consolante pensare che qualcuno, per una volta, ha ascoltato i miei sfoghi senza poi farmi la paternale. E poco importa che ciò sia avvenuto in un contesto particolare.
Ho bisogno di spiegarmi il perché alcuni eventi del passato abbiano inciso in maniera così profonda su quello che sono ora. Senza farmi particolari colpe, che tanto non serve.

L'effetto weekend a Tonezza purtroppo alla lunga si perde, anche se ho fatto di tutto per tenermi vicine tutte quelle sensazioni di eternità, di luce.

E' stata una settimana tremendamente normale, se tralasciamo i 3 goal in 2 partite e qualche altro contatto interessante. Mi ritrovo a parlare di matrimoni, di lunghi fidanzamenti, di crisi economica, di gente che è a casa da lavorare. Di drammi.

E la Veri che piange, come ha fatto stamattina, davanti alla tua immagine. E quando piange la Veri, crolla il mondo. Perché ti rendi conto che tutto il resto non conta assolutamente niente. Contano le sue lacrime, preziose, che mi ricordano quanto sono manchevole e quanto tu mi manchi (che sono due cose diverse, molto diverse). Per fortuna poi ci sono altri contatti che fanno sorridere, che ravvivano le cose. La Silvia Cardinal, ad esempio, in vena di sorprese telefoniche in questi giorni. La Ma.Bon, che mi sta seguendo in questo cammino in salita sulle strade della vita (che sia parte del testo di una canzone che forse (NON) varrebbe la pena di scrivere?).

Poi per il resto si ricade sempre negli stessi errori, negli stessi "vorrei ma non posso".
E allora, per impegnare un pò di tempo, oltre allo stage in libreria, alle ripetizioni, al calcio, alle letture (mancate. Ho un casino di libri fermi in questo periodo), ripenso alla questione "università". E penso che sia il caso di mettere fine a questo percorso che dura da troppo tempo.

Entro l'anno, bisogna, entro l'anno.
Anche per quel progetto che vorrei riuscire a portare a termine.

E poi? E poi boh. Poi Santiago (forse con Sara, forse con la compagnia di San Bonifacio, forse da solo). Poi a mangiare tigelle ogni tanto (che riempiono la panza in un modo assurdo). Poi a fare a cazzotti con i fantasmi, con i mostri, con gli inutili roditori.

E' consolante.
Ma in realtà forse non consola un bel niente.

Ciao, mamma.

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